INTERVISTA AD ANDREA PIUBELLO – COORDINATORE SEZIONE SCHERMA

1) 70 giorni di totale chiusura delle attività e finalmente il 20 Maggio si è tornati ad allenarsi.

Come hai vissuto questa giornata con i tuoi collaboratori e con i vostri atleti?

Personalmente devo dire che le sensazioni sono state simili a quelle che si provano quando ci si ritrova dopo la pausa estiva.

Tra tecnici ci siamo sentiti quasi ogni giorno, al telefono o in chat, come del resto facciamo normalmente, abbiamo parlato meno di scherma e più di altre cose ma il dialogo è stato quasi continuo, mentre con i ragazzi ci hanno aiutato le varie piattaforme social.

In ogni caso devo dire che la gioia più grande è stato il prendere atto che tutto è filato liscio e che nessuno dei ragazzi o dei loro familiari ha avuto la sfortuna d’incappare nella malattia.

Ricordiamoci sempre di chi non ne ha avuta altrettanta, perché 2 mesi di inattività e di non frequentazione reciproca sono comunque molto più tollerabili rispetto a chi ha vissuto anche solo un giorno in ansia per un parente od amico malato.

2) La ripartenza delle attività è stata complessa e piena di difficoltà.

La società pensi abbia fatto il necessario per poter garantire sicurezza al vostro lavoro e ai ragazzi che praticano sport presso le nostre strutture?

Decisamente si.

Non avrebbe potuto fare diversamente; non essendo una società come la maggior parte che non sono, purtroppo per loro, strutturate per gestire un’emergenza del genere, la Fondazione Bentegodi ha messo in campo i mezzi e la logistica di cui dispone.

E’ una fortuna (e forse in parte anche un merito) e quindi una volta tanto bene disporne!

3) Dopo alcuni giorni di allenamenti come hai trovato i tuoi ragazzi?

A grandi linee, mi sentirei di dire che la metà dei ragazzi si è tenuta in esercizio e l’altra metà meno.

Però non stiamo parlando di atleti professionisti per quanto ormai seriamente impegnati per cui se alla ripresa qualcuno ha fatto un po’ fatica, è comprensibile.

Siamo anche in un periodo dove i ragazzi sono coinvolti nella fase finale dell’anno scolastico e qualcuno negli esami, non dimentichiamolo.

4) In questo panorama di incertezza globale come stai stimolando i tuoi atleti ed in particolare che obbiettivi proponi per questa fase?

Come tutti credo, abbiamo cercato di coinvolgerli inventandoci qualcosa di diverso per mantenere vivo il loro interesse.

Lezioni on line, tabelle di allenamento di vario tipo a seconda dell’età e della logistica consentita da ciascuna abitazione ed interviste a vari campioni del nostro sport durante le quali i ragazzi hanno potuto porre varie domande e conoscere diversi aneddoti della loro carriera sportiva.

5) Le competizioni sportive, addirittura quelle più importanti sono state tutte annullate o rinvaiate.

Quando a tuo parere si potrà ripartire?

A mio parere, per rispondere a questa domanda, bisogna operare prima di tutto un distinguo.

In permanenza di una situazione come quella attuale, onestamente faccio molta fatica a pensare che sia possibile mettere in piedi una gara, soprattutto se strutturata come è nostra abitudine immaginarla.

Ma poiché sono ottimista e fiducioso che le cosa possano subire un deciso miglioramento, credo che dal prossimo autunno si possa ritornare a gareggiare.

6) Come vedi il  futuro prossimo delle società sportive?

Tutte queste limitazioni e regole come potranno essere gestite in sicurezza senza penalizzare la qualità del servizio?

Vale sempre il distinguo di cui al punto sopra.

Sono convinto che la situazione migliorerà e che pure le società meno fortunate delle nostra potranno finalmente tornare alla loro vita di prima.

7) Cosa ti sentiresti di dire ad un genitore che è perplesso nella scelta di far riprendere le attività sportive ai propri figli?

La Bentegodi ha attuato tutti i protocolli necessari a garantire gli standard di sicurezza obbligatori e, mi permetto di osservare, anche di più!

Nessuno dei genitori dei ragazzi coinvolti nei primi allenamenti ha sollevato obiezioni, questo forse perché l’idea che hanno della Fondazione in tal senso è quella di una struttura seria dove non vi è nulla di improvvisato nella gestione di situazioni complesse e potenzialmente pericolose.

8) Tra le tante cose negative di questo periodo a tuo parere questa pandemia può lasciare anche qualche insegnamento positivo?

Certamente, ci farà apprezzare tante cose o situazioni che siamo abituati a dare per scontate, ci aiuterà a comprendere meglio ed a riflettere su momenti di vita trascorsi dai nostri genitori e nonni e, almeno per quanto riguarda il sottoscritto, la bellezza del silenzio ascoltato durante certe giornate di festa.

9) Pensi che nelle prossime settimane sarà possibile far tornare ad allenarsi gruppi più numerosi di quelli attuali?

Credo proprio di si, mi pare che la curva dei contagi sia in netta diminuzione e appena le scuole saranno terminate si potrà sfruttare pure la mattina, stante il vincolo di dover organizzare il lavoro in gruppi ristretti.

10) Una tua speranza e un tuo messaggio per i nostri atleti?

La stagione che ci lasciamo alle spalle, incompiuta, era una stagione come tante altre, importante certamente ma per quanto riguarda la nostra sezione, ancora interlocutoria.

La prossima sarà invece un punto di partenza per veder concretizzato il lavoro di tanti anni.

Molti i ragazzi che cambieranno categoria e importanti aspettative x più di qualcuno di essi.

Quindi mettiamo tutto alle spalle e concentriamoci sul futuro.

Andrea Piubello

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