INTERVISTA A RICCARDO GIACOMETTI – COORDINATORE DELLA SEZIONE TUFFI

1) 70 giorni di totale chiusura delle attività e finalmente il 20 Maggio si è tornati ad allenarsi.

Come hai vissuto questa giornata con i tuoi collaboratori e con i vostri atleti?

È stata una giornata psicologicamente molto importante , un ritorno alla normalità che sicuramente da fiducia per il futuro sia sportivo ma sopratutto a livello mentale dopo un periodo che ha provato un po’ tutti , sia tecnici che atleti .

2) La ripartenza delle attività è stata complessa e piena di difficoltà.

La società pensi abbia fatto il necessario per poter garantire sicurezza al vostro lavoro e ai ragazzi che praticano sport presso le nostre strutture?

Assolutamente , l’impegno é stato encomiabile e sicuramente non semplice.

Unire la voglia di ricominciare alla necessaria prudenza, è stato il leit motiv della ripartenza da parte della società , e le due cose sono state miscelate in maniera eccellente.

3) Dopo alcuni giorni di allenamenti come hai trovato i tuoi ragazzi?

Li ho trovati estremamente motivati e felicissimi di ricominciare la loro attività principale, e nonostante un impegno giornaliero eccellente nelle video lezioni, il ritornare in piscina è stato a dir poco vitale per loro.

4) In questo panorama di incertezza globale come stai stimolando i tuoi atleti ed in particolare che obbiettivi proponi per questa fase?

Diciamo che l’incertezza era molto più pesante quando non si sapeva quando avremmo ricominciato l attività , adesso l‘ obiettivo principale è sfruttare il momento “non competitivo” per imparare cose nuove, e soprattutto per ricordarci di quanto bello sia il nostro sport anche senza competizioni.

5) Le competizioni sportive, addirittura quelle più importanti sono state tutte annullate o rinvaiate.

Quando a tuo parere si potrà ripartire?

Non credo che sia di nostra competenza presupporre una data o un periodo , possiamo solo sperare che l’inizio della nuova stagione a settembre possa essere già programmata con delle date di competizioni almeno per l’anno 2021.

Credo che la cosa principale sia non ricadere in una “seconda ondata” di contagi, poi ci adegueremo e saremo in grado di pianificare al meglio i futuri impegni .

6) Come vedi il  futuro prossimo delle società sportive?

Tutte queste limitazioni e regole come potranno essere gestite in sicurezza senza penalizzare la qualità del servizio?

Io sono ottimista per natura, quindi paradossalmente ritengo che la qualità del servizio risulterà addirittura superiore .

Purtroppo ad essere penalizzato probabilmente sarà il numero degli iscritti, ovvero sarà molto difficile per forza di cose garantire i numeri pre covid , soprattutto per le sezioni numerose e ricche di corsi di base .

7) Cosa ti sentiresti di dire ad un genitore che è perplesso nella scelta di far riprendere le attività sportive ai propri figli?

Fortunatamente nella nostra sezione non ho incontrato alcuna perplessità, anzi sono stato sollecitato e pregato di far iniziare prima possibile la nostra attività, evidenziando la qualitá appunto del nostro servizio e del nostro senso di responsabilità.

Di fronte ad un eventuale genitore perplesso onestamente punterei a persuaderlo proprio con le motivazioni di cui sopra, ovvero la nostra garanzia di professionalità e attenzione in un contesto complicato, ma che necessariamente deve andare avanti.

8) Tra le tante cose negative di questo periodo a tuo parere questa pandemia può lasciare anche qualche insegnamento positivo?

Assolutamente si, ad esempio le famiglie sono tornate ad essere quel focolaio domestico di cui si era persa traccia coi ritmi frenetici della nostra vita, i ragazzi hanno imparato a responsabilizzarsi ulteriormente e a cercare di continuare la propria vita sociale, dalla scuola allo sport alle amicizie in maniera diversa ma sempre stimolante.

Probabilmente anche umanamente parlando, siamo diventati un pochino più umili tutti toccando con mano quanto fragile possa essere un equilibrio di vita che a volte pensiamo sia infrangibile.

Al di là degli aspetti umani , sicuramente ci insegnerá ad essere più attenti e ancora più collaborativi e solidali tra persone che amano il nostro ambiente sportivo e non solo.

9) Pensi che nelle prossime settimane sarà possibile far tornare ad allenarsi gruppi più numerosi di quelli attuali?

Sì, penso che anche in questo contesto impareremo molto, anche a convivere con questo nuovo stile di vita, augurandomi che sia comunque un capitolo fine a se stesso della nostra vita.

L’importante è non abbassare la guardia e prestare le dovute attenzioni ma vedo molta maturità, e non dimentichiamoci che tecnici e atleti sono le prime persone del tessuto sociale abituate alla disciplina, quindi si, torneremo ad allenarci in gruppi più numerosi senz’altro.

10) Una tua speranza e un tuo messaggio per i nostri atleti?

La speranza è ovviamente che questa pandemia diventi un lontano ricordo e che tutto possa tornare sereno come prima.

Il mio messaggio è di continuare con questo entusiasmo e questa disciplina e di ritenersi fortunati di avere attorno a loro un sistema operativo societario molto attento sia alla loro salute in primis, sia alle loro esigenze sportivo/agonistiche, oltre ovviamente alle famiglie molto coscienziose e collaborative, sempre attente al loro benessere psicofisico soprattutto attraverso il loro amatissimo sport.

Riccardo Giacometti

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