INTERVISTA A MARINA CASTELLANI – COORDINATORE GINNASTICA RITMICA

1) 70 giorni di totale chiusura delle attività e finalmente il 20 Maggio si è tornati ad allenarsi.

Come hai vissuto questa giornata con i tuoi collaboratori e con i vostri atleti?

Dopo tanti giorni senza vederci, è stato entusiasmante ma anche molto strano: il bell’abbraccio ci è mancato!!!

Durante tutto il periodo le ginnaste hanno seguito con assiduità gli allenamenti on line ma ci mancava proprio tanto “la palestra”, la condivisione…qualche chiacchera!

Un po’ di tensione tra noi tecniche per far rispettare le rigide regole ma poi tutto è filato liscio: chi fa sport è abituato a seguire le regole!

2) La ripartenza delle attività è stata complessa e piena di difficoltà.

La società pensi abbia fatto il necessario per poter garantire sicurezza al vostro lavoro e ai ragazzi che praticano sport presso le nostre strutture?

Credo che la nostra Società abbia fatto l’impossibile per farci riprendere.

Sono state imposte misure molto precise e dettagliate che hanno rassicurato noi tecniche e sicuramente anche le famiglie.

3) Dopo alcuni giorni di allenamenti come hai trovato i tuoi ragazzi?

Dopo qualche giorno di allenamento, le procedure sono diventate automatiche e il disorientamento iniziale è sparito.

Ci stiamo ritrovando sia tecnicamente che come “gruppo”.

Dal punto di vista tecnico, non avendo mai smesso di allenarsi a casa, la preparazione fisica si è mantenuta ma, purtroppo, l’utilizzo dei piccoli attrezzi è stato limitato.

Riprendere a lanciare alto è stato emozionante!

Le nostre ragazze ricominciano a sorridere e a sorridersi.

4) In questo panorama di incertezza globale come stai stimolando i tuoi atleti ed in particolare che obbiettivi proponi per questa fase?

Per ora in nostro obiettivo principale è provare a ritrovare la normalità.

Anche se non perdiamo di vista gli obiettivi agonistici, approfittiamo per dedicare maggior tempo alla preparazione generale.

Tutto quello che avremmo voluto poter fare e che la pressione delle continue competizioni non permetteva, ora si può fare: dedicheremo del tempo all’attività all’aperto, all’espressività, allo studio di nuove difficoltà con gli attrezzi.

Contiamo di ripartire ritrovando il lato giocoso del nostro sport!

5) Le competizioni sportive, addirittura quelle più importanti sono state tutte annullate o rinvaiate.

Quando a tuo parere si potrà ripartire?

Al momento non abbiamo certezze.

Ci dicono che probabilmente nel secondo semestre verranno recuperate alcune gare che non hanno potuto svolgersi durante la quarantena ma nessuno di noi sa se saranno a porte chiuse o con il pubblico.

Dipende anche dall’evolversi dell’epidemia e da quanto bravi saremo nel far rispettare le necessarie restrizioni.

6) Come vedi il  futuro prossimo delle società sportive?

Tutte queste limitazioni e regole come potranno essere gestite in sicurezza senza penalizzare la qualità del servizio?

Dipende molto dalle capacità organizzative delle singole Società.

Il rispetto di tutte queste regole richiede un esborso economico non indifferente e un rapporto tecnica/atlela molto diverso.

La Società deve essere in grado di garantire la presenza in palestra di tanti tecnici e pochi atleti.

In un recente incontro con i responsabili delle diverse Società venete si è evidenziata una grande spaccatura tra le società che hanno un proprio impianto e che, pur sostenendo spese ingenti, possono comunque ripartire e Società che si allenano presso impianti pubblici.

In questo caso c’è molta incertezza: tanti Comuni e scuole non hanno ancora riaperto gli impianti.

Ancora più incerta è la ripartenza a settembre perché la concessione degli spazi sarà condizionata dalla modalità di organizzazione delle scuole.

7) Cosa ti sentiresti di dire ad un genitore che è perplesso nella scelta di far riprendere le attività sportive ai propri figli?

Direi che non possiamo permetterci di insinuare nei giovani il “morbo” della paura.

La gioiosità , la passione, la socialità fanno parte integrante della loro età.

Dobbiamo guidarli in punta di piedi a seguire queste nuove modalità di comportamento sociale.

Essere al loro fianco in ogni momento guidandoli e rincuorandoli, aiutandoli a comprendere che , in ogni caso, c’è ancora un mondo che li aspetta!

8) Tra le tante cose negative di questo periodo a tuo parere questa pandemia può lasciare anche qualche insegnamento positivo?

Siamo stati tutti costretti a fare i conti con noi stessi, a guardarci dentro.

Tanto tempo a disposizione ci ha forse fatto comprendere che possiamo divertirci e stare insieme anche senza necessariamente “comprare qualcosa”.

Credo che si sia riscoperta l’amicizie e la condivisione anche dei sentimenti.

Una paura comune ci ha in qualche modo insegnato che dipendiamo l’uno dall’altro e che insieme è più facile superare le difficoltà.

9) Pensi che nelle prossime settimane sarà possibile far tornare ad allenarsi gruppi più numerosi di quelli attuali?

Sono certa che, con le dovute precauzioni e senza mai abbassare la guardia, sarà possibile condividere con altre atlete la gioia del ricominciare ad allenarsi.

Cercando soluzioni anche all’aria aperta e turnazioni ben strutturate sarà possibile garantire a tutti una ripresa.

10) Una tua speranza e un tuo messaggio per i nostri atleti?

E’ arrivato il momento di guardare avanti, sperare, impegnarsi!

Non è poi così male ridare allo sport il suo valore di “gioco” ,di divertimento, di sempre nuovo traguardo.

E allora rimettiamoci in gioco!

Marina Castellani

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